Helga Stentzel, il gioco dell’arte
di Luca Ferracane Certe volte mi capita di imbambolarmi sul particolare di qualcosa, sia essa la trama di un tessuto, il morbido manto della gatta, i resti di cibo nel piatto o un mucchio di vestiti. Potreste osservarmi in una sorta di rapimento, assente, lo sguardo fisso su qualsiasi cosa possa essere, banalmente, d’uso comune. Una sera, ad esempio, mentre mi asciugavo i capelli dopo la doccia, complice il tepore …