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Problemi di parcheggio. La bizzarra installazione di Theo van Laar

di Luca Ferracane

La città in cui (soprav)vivo, Palermo, è indubbiamente affascinante sotto mille aspetti. Artistici in primis, culinari, antropologici. Chi la visita non può che rimanerne colpito, nel bene e nel male. Si sa, uno dei mali che più l’affliggono è il famigerato Traffico – con la t maiuscola non a caso – fenomeno originale e tipico tanto quanto la frittura del cibo. Quasi tutti i grossi centri urbani del mondo patiscono questo sgradevole accalcarsi d’auto, ma qui sembra che le auto e qualsiasi mezzo privato di locomozione si moltiplichi come i pesci in maniera miracolosa. Vetture d’ogni foggia sbucano da ognidove, sfrecciano, s’infilano tra stretti vicoli, fanno a gara a chi taglia prima la strada. Gli spazi urbani poi, invasi, quasi sempre da sciami di macchine e motorini. Fino a qualche anno fa le piazze, luoghi d’ovvia aggregazione pedonale, a Palermo era scontato fossero parcheggi. Non sia mai che si lasci l’auto troppo distante dal luogo in cui ci si deve recare. Insomma, ho sviluppato una giusta e comprensibile allergia nei confronti delle automobili. E dei palermitani alla guida. Negli anni Ottanta, in Olanda, precisamente a L’Aia, l’amministrazione era alle prese col problema parcheggi – mi viene da sorridere pensando che qui, nel primo ventennio del nuovo secolo, nel nuovo millennio, nel capoluogo di Sicilia ancora non si sia risolto un accidenti in merito– e contemporaneamente aveva dato incarico a un artista locale di creare un’installazione sul muro di un edificio nel quartiere di Schilderswijker. L’artista in questione, Theo van Laar, era un residente del rione stesso e, approfittando della questione, avendo avuto carta bianca, decise di realizzare una bizzarra e quanto mai originale installazione artistica. Vrrrroooommmm è l’onomatopeico nome dell’opera, ed è facile capire a cosa si riferisca. Una mini Cooper rossa intenta a parcheggiare su uno stallo che però si trova… in verticale. Sfidando le leggi della fisica, la vettura si trova proprio sul fianco di un palazzo del quartiere all’incrocio tra Koningsstraat eWesterbergstraat, cristallizzata nel momento esatto in cui sta compiendo la manovra di parcheggio, i restanti stalli dipinti sulla facciata, come se la strada continuasse sulla parete della costruzione. Impossibile non rimanere di stucco di fronte a tale visione. Pensate, durante la notte, l’auto ha anche i fari accesi. Elettrizzante, no? Meno male che si tratta soltanto di una installazione, riuscireste a immaginare le nostre città con le auto parcheggiate finanche sui muri? Per chi volesse dilettarsi a scovarla sul web, su Google maps, digitando uno dei nomi delle strade, si può passeggiare virtualmente per il quartiere olandese fino a imbattersi nella bizzarra visione.

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