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Le audaci panchine di Pablo Reinoso

di Luca Ferracane

Pablo Reinoso (1955) è un artista franco-argentino con base a Parigi. Architetto per formazione ha in realtà sviluppato nel tempo, rigorosamente da autodidatta, una vibrante passione per la scultura, il design, la fotografia. Questo eclettismo forse nasce dalla figura del nonno, un uomo colto e amante del fai da te, dal quale ebbe inizio la sua passione per gli attrezzi da falegname. Proprio il legno è uno dei materiali che utilizza per indagare la materia e i suoi usi, così, mediante alcune tavole che torce e spezza, liberandole dalla loro funzione, si approccia al tema dell’impossibilità. Una caratteristica costante del suo lavoro è infatti una propensione a mettere continuamente in discussione, sovvertire oggetti andando “contro” la loro struttura, le loro venature, unire gli opposti giocando continuamente coi limiti. 

Reinoso è forse maggiormente noto per le sue monumentali panchine pubbliche. La creazione dell’opera Spaghetti Bench (2006) gli ha consentito infatti un riconoscimento internazionale. Anche in questo caso cerca di riconsiderare il ruolo dell’oggetto attraverso queste audaci sculture. Attraverso le quali mette in discussione i concetti che si riferiscono alla funzione originaria dell’oggetto e che tenta di superare la sua stessa natura, rendendo la panchina pubblica un luogo di incontro, di conversazione e di vita quotidiana ma anche, e forse soprattutto, una materia viva che si liberandosi dal proprio ruolo di arredo e riaffermando la propria libertà di albero, vegetale, legno, ramo che prolifera e che ricomincia a crescere e arrampicarsi. Come se fosse improvvisamente rivelato il desiderio intrinseco della materia di prendere una via non determinata da vincoli imposti dall’uomo. 

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